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La Giornata mondiale senza fumo. “Liberare i parchi dalle sigarette”


LIBERI dalle sigarette almeno per 24 ore. Ma anche dai mozziconi che ‘invadono’ spazi pubblici e giardini. Per un’intera giornata niente fumo nei parchi e nelle aree verdi delle città. Nessun mozzicone fra le aiuole. Spazi puliti da regalare ai bambini e ai loro giochi. E’ questa l’iniziativa organizzata dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), in occasione della Giornata mondiale senza tabacco indetta dall’Organizzazione mondiale della sanità e che si tiene ogni anno il 31 maggio. Il tabacco continua a uccidere ogni anno circa 6 milioni di persone. Sono fumatori e non fumatori. Una dipendenza che causa circa 30 malattie. Si muore per tumori polmonari, bronchite cronica, enfisemi o malattie cardiovascolari.

A rischio sempre più donne. In Italia ogni anno si registrano circa 83 mila morti legate al fumo. “Il fumo continua a uccidere molte persone. Sale soprattutto l’incidenza nella popolazione femminile: in 60 anni, dagli anni ’50 ad oggi, nelle donne il tasso di mortalità è cresciuto del 600%”, spiega il professor Marco Alloisio responsabile del reparto di Chirurgia toracica dell’Istituto Clinico Humanitas.

La legge. Nel gennaio 2005 l’Italia, con la legge Sirchia, è stata uno dei primi Paesi europei a introdurre una normativa per vietare il fumo in tutti i locali chiusi pubblici e privati, compresi gli uffici. La norma ha avuto effetti positivi, soprattutto per quel che riguarda la protezione dei non fumatori e non solo. Ora Lilt sta puntando a estendere questo divieto a parchi, stadi, giardini pubblici, cortili degli ospedali e delle scuole. Un modo anche per tutelare chi non ama il tabacco, ma finisce per subirne le conseguenze. “Non vanno sottovalutati gli effetti del fumo passivo. Aumentano i problemi respiratori. Fra l’altro il tabacco ha effetti negativi anche sulle donne in attesa. Se fumano aumentano le probabilità che il bimbo nasca prematuro, sottopeso, che soffra di allergie o di malattie respiratorie”.

La campagna per ‘un verde pulito’. Da tempo Lilt è in prima linea per vietare le bionde nei parchi, negli stadi, nei giardini pubblici, nei cortili degli ospedali e delle scuole. Sono molti i Paesi che hanno adottato provvedimenti in questa direzione. In Europa succede in Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna e Irlanda. Niente fumo anche nei 1.700 parchi newyorchesi e in molte città della California, come, ad esempio, San Francisco. Mentre finora in Italia solo i sindaci di alcuni centri hanno diramato ordinanze che prescrivono lo stop alle sigarette nelle zone pubbliche a verde che prevedono un’area riservata ai bambini.

L’inquinamento. Anche perché l’impatto del fumo sull’ambiente è devastante. I mozziconi gettati in queste aree sono tra le cause principali di gravi incendi. Inoltre un mozzicone di sigaretta impiega fino a dieci anni a degradarsi biologicamente e le tossine finiscono nelle falde acquifere. Un’indagine Doxa ha evidenziato che quasi il 60% degli italiani che non fumano vorrebbe estendere il divieto a parchi e giardini pubblici.

I dati UE. C’è comunque una notizia positiva: secondo la Commissione UE diminuisce l’esposizione al fumo passivo nei Paesi europei. Nel 2012 la percentuale di esposizione e’ stata del 28%, una cifra giudicata in ribasso rispetto al 46% del 2009. In Italia, l’esposizione al fumo passivo dentro i bar negli ultimi sei mesi è stata dell’11%, nei ristoranti del 7% mentre schizza al 41%, pure se ”occasionalmente”, sul posto di lavoro.

La sigaretta elettronica. E poi le abitudini cambiano e sempre più spesso si ricorre alla sigaretta elettronica per abbandonare il tabacco. “Non è ancora stato dimostrato se la sigaretta elettronica possa comportare rischi sull’organismo  Comunque ha una sua utilità per cercare di smettere di fumare. Infatti può ridurre del 50% l’uso delle sigarette e nel 20% dei casi aiuta la persona a smettere completamente, rivelandosi non meno efficace di altri sistemi come, ad esempio, i farmaci specifici, i cerotti alla nicotina, le gomme o i corsi contro questa dipendenza”, conclude Alloisio.

La prevenzione. Il fumo è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. E’ considerato responsabile di circa il 30% delle morti per tumore. Fondamentale la prevenzione. Con lo slogan “Libertà! Non mandare in fumo la tua libertà” la Lilt sarà presente su tutto il territorio nazionale, grazie ai suoi 25 mila volontari, per offrire materiale informativo. Le 106 Sezioni Provinciali e i circa 400 Punti Prevenzione/Ambulatori Lilt, saranno aperti e a disposizione dei cittadini per visite e controlli e forniranno indicazioni utili a coloro che desiderano smettere con il tabacco, anche attraverso i corsi per la Disassuefazione dal Fumo organizzati in oltre 80 sezioni provinciali. La linea verde 800 998877 è a disposizione per sostenere tutti coloro che desiderano smettere di fumare. Risponde un’equipe di medici, giuristi, e psicologi per aiutare e consigliare.

di VALERIA PINI

 
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Pubblicato da su 26 Maggio 2013 in Notizie & Politica

 

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